Quando siamo alla ricerca di prodotti non raffinati, siamo prevalentemente orientati verso prodotti integrali e, capita a volte, ci fermiamo lì. Non verifichiamo quanto effettivamente di integrale ci sia in un alimento e, soprattutto, se totalmente integrale non contenga anche ingredienti che, invece, possano essere nocivi alla nostra salute

Qualche giorno fa al supermercato, data la mia costante ricerca di prodotti integrali e poveri di zuccheri raffinati, mi sono imbattuta in queste confezioni di biscotti integrali Galbusera.

Dopo aver letto l’etichetta e gli ingredienti contenuti, ho deciso di acquistare due diverse confezioni: Col Cuore e Più Integrali e di provarli.

Il sapore è decisamente buono e si può pensare che possano rappresentare un’alternativa alla colazione per le persone che stanno cercando di dimagrire e per quelle che devono tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Tuttavia, nascondono qualche insidia.

 

Vediamo insieme quali possono essere i pro ed i contro

 

Col Cuore

Ingredienti: Farina di frumento integrale 40%, fiocchi di avena 25%, zucchero di canna grezzo, olio di girasole alto oleico 14%, fibre di cereali (orzo, avena) ricche in betaglucani 5%, sciroppo di glucosio-fruttosio, agenti lievitanti (carbonato acido di sodio, carbonato acido di ammonio), sale marino integrale 0,5%.

 

Più Integrali

Farina di frumento integrale 50%, olio di girasole alto oleico 16%, zucchero di canna integrale 10%, sciroppo di glucosio-fruttosio, farina di mais, fibra alimentare (inulina) 3%, albume d’uovo, latte scremato in polvere, germe di frumento 2%, miele, agenti lievitanti (carbonato acido di sodio, carbonato acido di ammonio, difosfato disodico, fosfato monocalcico), sale marino integrale 0,4%, aromi.

 

Ho volutamente sottolineato due ingredienti che, credo, siano abbastanza sconosciuti a ciascuno di noi.

 

Lo sciroppo di glucosio-fruttosio è generalmente ottenuto dall’amido di mais attraverso un processo di conversione enzimatica. Diciamo che è prevalentemente ottenuto dall’amido di mais, ma questo non avviene sempre. Tuttavia, poiché la derivazione non è mai esplicitata in etichetta, non possiamo che rimanere con il dubbio.

Già diversi studi hanno precisato come il consumo di bevande che lo contengono possa contribuire all’obesità infantile. Inoltre, sembra che questo sciroppo sia una delle cause decisive dell’epidemia di diabete di tipo 2, la più ampiamente diffusa e che rientra tra le malattie cosiddette “da civilizzazione”.

Lo sciroppo di glucosio e fruttosio è meno costoso, più solubile, si trasporta più facilmente e viene utilizzato anche in qualità di conservante. Negli ultimi anni il suo consumo è cresciuto esponenzialmente e sempre più aziende alimentari lo aggiungono in sostituzione del saccarosio, che è aumentato di prezzo.

Nonostante glucosio e fruttosio si trovino in natura, uno sciroppo prodotto dall’amido di mais, con l’aggiunta di acidi inorganici e o enzimi, non può certo definirsi un ingrediente naturale. E tutt’altro salutare (Fonte ).

Tuttavia, il suo impiego è spesso anche dovuto alla sua capacità di conferire compattezza e resistenza ai biscotti. Questo è il motivo che permette all’industria di farli poco spessi e meno pesanti. Per ovviare al fatto che si possano rompere e sbriciolare si potrebbe, altresì, aumentarne lo spessore e, contestualmente, anche il valore energetico. Utilizzato a questo scopo, lo sciroppo di glucosio-fruttosio viene impiegato in piccole quantità (limitandone così l’azione dannosa) come del resto possiamo osservare leggendo gli ingredienti di questi biscotti Esso infatti compare in elenco subito dopo un ingrediente presente in quantità del 5% e prima di uno presente allo 0,5%. Di conseguenza dobbiamo pensare che esso sia presente in una quantità inferiore al 5%, quindi piuttosto minima nei frollini “Col Cuore”. La stessa cosa, purtroppo, non possiamo dirla per i frollini “Più Integrale”, dove lo sciroppo è presente in quantità considerevole.

La presenza di sciroppo di glucosio-fruttosio non è in linea con la ricerca di prodotti che abbiano un indice glicemico basso.

Vi spingo a questa riflessione. Considerate che nel saccarosio il glucosio ed il fruttosio sono legati chimicamente. Quando lo ingeriamo, gli enzimi dello stomaco e dell’intestino devono intervenire per rompere questo legame. Al contrario, nello sciroppo di glucosio-fruttosio questi due ingredienti non sono legati da alcun legame chimico. Gli zuccheri sono per così dire “slegati” ed entrano velocemente in circolo, quindi anche nel sangue. Il fruttosio della frutta, in vece, è intrappolato dalle fibre, quindi assorbito dall’intestino molto lentamente (Fonte).

 

Moltissimi marchi ricorrono allo sciroppo di glucosio e fruttosio, anche quelli che penseremmo esserne totalmente privi.

Un esempio sono i Biscotti Fibrextra o i Cracker alla Soia Misura o quelli Integrali di Alce Nero che ricorrono allo sciroppo di riso.

 

 

 

In generale, Sciroppo di Frumento, sciroppo di Glucosio e Fruttosio, Sciroppo di Riso hanno un elevatissimo IG. Cerchiamo sempre di individuarli se il nostro scopo è quello di ridurre l’apporto di glucosio nel sangue

 

 

Pertanto, per ridurre l’Indice Glicemico non è sufficiente orientarsi su prodotti integrali. Dobbiamo abituarci a leggere bene gli ingredienti sapendo quello che stiamo acquistando.

 

Per quel che concerne invece l’olio di girasole alto oleico, esso è un normale olio di girasole, ma molto più ricco di acido oleico (circa l’82%), quello che, per intenderci, caratterizza l’olio di oliva.

Attraverso delle tecniche di miglioramento genetico, è possibile selezionare delle varietà di girasole con semi da cui si ottengono oli molto più ricchi di questo fantastico acido grasso monoinsaturo, che svolge un ruolo importante nel controllo di fattori di rischio cardiovascolare come l’iperlipidemia (abbassando i livelli di colesterolo LDL e alzando i livelli di colesterolo HDL), l’alta pressione sanguigna, l’ obesità, lo stress ossidativo, ecc.

 

La particolare presenza dell’acido oleico rende l’olio di girasole più stabile alle alte temperature rispetto a quello ordinario, più resistente all’ossidazione e alla degradazione cui gli acidi grassi vanno incontro, soprattutto durante la cottura o durante la conservazione. Questo è il motivo per cui è ampiamente utilizzato in cucina, oltre ad essere presente in molti prodotti alimentari industriali (Fonte)

 

In conclusione: Integrale sì, ma totalmente integrale. Considerate bene non solo gli ingredienti contenuti nel prodotto che vi interessa, ma anche la posizione in cui si trovano nella lista degli Ingredienti. Più in basso sono, più il loro contenuto è inferiore. Gli strappi ogni tanto fanno bene alla psiche. Quindi, con moderazione possiamo concederci qualche sgarro ogni tanto